COMUNICATO STAMPA ANISIG – CODICE APPALTI: NO ALLA LIBERALIZZAZIONE DEL SUBAPPALTO

CODICE APPALTI: NO ALLA LIBERALIZZAZIONE DEL SUBAPPALTO RICONOSCERE CON CRITERI OGGETTIVI LA QUALITA’ DELLE IMPRESE OS20 giusta collocazione tra le SIOS

ROMA 13 dicembre 2018 – ANISIG esprime forte preoccupazione in merito alla pressione esercitata da alcuni portatori di interessi circa la revisione di specifici aspetti del Codice dei contratti pubblici, ed in particolare in tema di subappalto, per ottenere una liberalizzazione che invece il Legislatore in precedenza ha bocciato ritenendo, giustamente, che tale istituto nel nostro Paese debba essere assolutamente regolamentato.

ANISIG rappresenta proprio quella categoria di imprese (cat. super specialistica OS20B – indagini geognostiche) che lavorano sovente in subappalto e che per operare investono in attrezzature, sicurezza e personale specializzato assunto stabilmente in azienda; elementi indispensabili per soddisfare il concetto di QUALITA’ di impresa.
Una impresa senza risorse e senza personale è come una “scatola vuota”.

Deve essere chiaro a tutti, anche ai non addetti ai lavori, che chiedere di liberalizzare il SUBAPPALTO significa voler aumentare il numero di “scatole vuote”, ovvero di società che non sono in grado di realizzare i lavori con proprio personale, creando di fatto una sorta di concorrenza sleale e favorendo i fenomeni di infiltrazione negli appalti già ben noti alle cronache.

ANISIG ritiene pertanto fondamentale evidenziare i seguenti principi da salvaguardare, nell’ottica di una revisione del Codice Appalti:

Il subappalto è una tematica delicatissima soprattutto in riferimento al limite del 30%.

Il Codice attualmente prevede che i lavori vengano svolti in proprio da chi si aggiudica l’appalto e che solo una parte di essi possono essere subappaltati, entro certi limiti.

Il limite del 30% sul complessivo dei lavori deve essere tutelato.

Inoltre va sottolineato che il pagamento diretto al subappaltatore è una tutela per le imprese che realmente hanno eseguito i lavori, e quindi va mantenuto.

Reinserimento della categoria delle indagini geognostiche (OS20B) nell’elenco delle categorie specialistiche a qualificazione obbligatoria.
Il settore delle indagini geognostiche, infatti, insieme a pochi altri, ha tutto il diritto di rientrare nel novero dei veri Specialisti in quanto le nostre imprese sono caratterizzate da fattori determinanti, “investimento economico” in attrezzature e la presenza stabile in azienda di “operatori e tecnici altamente qualificati”.

ANISIG chiede il riconoscimento dei lavori riconducibili alla cat. OS20B eseguiti nell’ambito di appalti di servizi, in quanto, in maniera impropria, numerosi lavori di indagini geognostiche (OS20B) vengono appaltati, sia da committenti pubblici che privati, come appalti di “servizi”.

Pertanto è necessario che sia riconosciuta la validità di certificati di buona esecuzione anche di appalti di servizi di indagini geognostiche ai fini della qualificazione per la categoria OS20B.

Le indagini geognostiche sono attività super-specialistiche, che necessitano pertanto di una qualificazione basata sulle reali competenze delle imprese. Tale qualificazione deve  pertanto passare, necessariamente, dalla valutazione dei requisiti di materialità delle imprese (attrezzature, personale qualificato ed esperienze pregresse) in quanto i soli in  grado di identificare l’effettiva capacità di realizzare (direttamente) i lavori oggetto dell’appalto. I requisiti richiesti per la qualificazione SOA sono oggi troppo bassi e per niente specifici e consentono pertanto anche a società non strutturate e prive di personale specializzato, attrezzature specifiche ed adeguato know-how di conseguire la certificazione nella categoria OS20b. Alla luce di quanto sopra, tutto il  futuro  sistema  di qualificazione dovrebbe prevedere l’individuazione di meccanismi di controllo e/o di certificazione più severi ed univoci che affianchino, ad una verifica sostanzialmente documentale, un controllo delle qualificazioni conseguite, proprio al fine di garantire con certezza la reale capacità di operare in un appalto da parte dell’impresa. E’ necessario pertanto un dispositivo che preveda di comprovare le capacità tecniche e professionali in modo adeguato e concreto, attraverso una specifica e diretta  esperienza ed una adeguata dotazione di struttura tecnica, attrezzature e mezzi d’opera.

Chi è ANISIG

Anisig Associazione Nazionale Imprese Specializzate in Indagini Geognostiche, nasce nel 1974 come realtà nazionale di settore.

Lo scopo dell’ANISIG è quello di promuovere, tutelare e far crescere le imprese specializzate nell’ambito delle indagini geognostiche (cat. SOA OS20b).

ANISIG, assieme ad AIF ed ANIPA ha avviato nel 2012 un nuovo progetto, partecipando alla fondazione della FIAS – Federazione Italiana delle Associazioni Specialistiche, che riunisce le istanze delle principali Associazioni specialistiche del sottosuolo:

AIF (Associazione Imprese Fondazioni – consolidamenti ed indagini nel sottosuolo)
ANISIG (Associazione Nazionale Imprese specializzate in indagini geognostiche)
ANIPA (Associazione Nazionale di Idrogeologia e Pozzi Acqua)
ANIG hp (Associazione Nazionale Impianti Geotermia Heat Pump)
Complessivamente le Associazioni aderenti a FIAS rappresentano circa 200 imprese specialistiche, con circa 3000 addetti ai lavori per un fatturato stimabile di €600.000.000,00.